Aspire  & noname zero.g kit

Aspire  & Noname Zero.G Kit

Dopo il clamore al lancio della Mod Paradox e del tank 9°, Aspire e NoName non si accontentano ricercando dispositivi di svapo sempre più raffinati esteticamente, infatti attraverso questo kit Zero G, Aspire consegna una sigaretta elettronica tanto bella quanto pratica.

Di forma tubolare, questo kit compatto offre una regolazione intelligente dei watt. Questi vengono gestiti tramite un anello posizionato nella parte inferiore del corpo della mod.

Il produttore non ha ancora fornito tutte le informazioni su questa sigaretta elettronica ... pazientiamo prima di saperne un po 'di più!

  
Batteria interna da 1500 mAh
Corpo in gomma siliconica liquida e acciaio inossidabile 304 
Deck RBA incluso all'interno
Impianto di ricarica 1A di tipo C.
Gamma di potenza 5-40w
Intervallo di resistenza 0,1 - 3,5ohm
Potenza regolabile meccanicamente
Dimensioni 109,5 x 26,2 mm

Ultimo frutto del prolifico rapporto tra Aspire e NoName Mods e cronologicamente ultimo appartenente alla famiglia Prestige Aspire Engineering è dopo 9Th Tank e Paradox Mod il vaping kit AIO zero.G.

Un compatto regulated device dallo stile minimalista ed un po’ retrò, dall’inusitato sistema rotante per la regolazione della potenza erogata ed alimentato da una batteria integrata della capacità di 1500mAh.

Fortuna volle, con un agognato sospiro del portafogli, che a poche ore dal preventivato acquisto, anima pia di famiglia mi fece trovare sotto l’albero amorevolmente impacchettato il nuovo dispositivo zero.G di Aspire.

Nulla di approfondito, nient’altro che mio immenso piacere condividere la piacevole scoperta.

Benchè in linea con la filosofia di retail packaging adottata nelle precedenti produzioni, Aspire ha riservato al confezionamento del nuovo zero.G un trattamento tutto particolare, rinnovandone in parte il design ed aumentandone il volume disponibile con un elegantissimo ed accattivante elitario rigido cartonato double sliding sleeved box dall’ormai ben nota ruvida trama simil lignea color nero e brandizzazione aurea ad inchiostri metallici; poi successivamente rivestito dal solito avvolgimento in più malleabile cartoncino al quale assegnata la funzionalità espositiva e di presentazione del prodotto.

Come già occorso nelle precedenti esperienze il lato principe dell’avvolgimento decorativo dedicato esclusivamente alla pubblicizzazione dell’ultimo nato firmato Aspire X NoName tramite la centrale importante riproduzione in rilievo con inchiostri plastici del device vaping kit zero.G ed i loghi color oro del produttore Aspire e dello studio di design NoName Mods posizionati ai vertici superiori della superficie a vista. Di color argento metallizzato nomenclatura ed obbligatorio appunto “designed by NoName” ben evidenti ad occuparne invece la fascia inferiore con necessaria ma “voce fuori dal coro” ed elemento di disturbo nel lineare layout, la piccola applicazione circolare adesiva per indicare già ad una rapida occhiata la colorazione assegnata al dispositivo contenuto all’interno.

La faccia utile opposta ovviamente sfruttata per l’elencazione della generosa dotazione a corredo di Aspire zero.G e con essa stampate e ben leggibili le mai scontate avvertenze per un consapevole e maturo utilizzo di questo, come di qualsiasi altro dispositivo per il vaping. Impiegando l’intera restante area altresì presenti i contatti di ShenZhen Eigate Technology Co., LTD holding della quale Aspire fa parte, comprensivi quelli “social” tanto in voga negli ultimi anni.

Immancabile il motto “Innovate the way you vape” da sempre indicatore della mission Aspire che trova posto all’angolo superiore sinistro ed al suo fianco su fondo rosso al fine di capitalizzare l’attenzione dell’acquirente il mai noioso avviso sulla necessità di conservazione il kit, in tutte le sue parti, ben lontano dalle grinfie di eventuali virgulti scorrazzanti in casa.

Codice a barre di tipo EAN con l’indicatore della colorazione, numero di batch, ECID di catalogazione ed autorizzazione TPD con i dati di riconoscimento dell’importatore ufficiale per l’Europa Aspire France, “Scratch&Check” per la verifica in due tempi dell’originalità del prodotto nella nuova versione olografica e tutta la serie delle legali certificazioni per l’immissione alla vendita stampate sulle restanti superfici minori dell’involucro in morbido cartone.

Ancora una volta sui generis la cura dedicata alla “vera” confezione. Ora, si convenga con me sull’ineccepibile elegante appagamento alla visione di insieme del curato packaging ed una volta scoperto, facendo scorrere i “coperchi laterali”, nel cui interno il contenuto nella sua impeccabile disposizione che già così, da sola, vale il prezzo dell’intero biglietto surclassando, mai a così ragion veduta, l’impatto ottico regalato da numerose produzioni high-end.

I modder “di livello” dovrebbero solamente che imparare dalla profusione nel livello di dettagli e cure dedicate a semplici pezzi di cartone, quanto più che soddisfacente ricevuto di impatto agli occhi da produzioni merceologicamente “popolari” come questa.

Superata la sorpresa per cotale attenzione alla clientela, all’interno del più unico che raro prezioso cartonato, ordinatamente separati in pratiche scatoline tutti i numerosi elementi a corredo del vaping kit firmato Aspire X NoName:

● AIO tube mod Aspire zero.G;

● Magnetic Tank Pod di capienza 3,5ml (2ml per le versioni TPD) pre-assemblato per essere utilizzato in congiunzione con headcoils già pronte;

● AVP Pro Mesh Coil di impedenza 0,65Ω e range di funzionamento consigliato compreso tra 15W e 18W;

● AVP Pro Standard Coil di impedenza 1,15Ω e potenza applicabile consigliata nell’intervallo di 10W - 16W;

● Strumento per rimozione coil e montaggio/smontaggio base pod tank;

● Magnetic RBA Base deck, rigenerabile con innesto proprietario;

● Camera di evaporazione RBA;

● Adattatore 510 per rigenerazione su coil tester;

● 3 * Pin RBA positivi forati per passaggio aria “sottocoil” con diametro canale di 1,0mm, 2,0mm e 2,5mm;

● Drip-tip in ultem addizionale di forma “allungata”;

● Minuscolo cacciavite a croce;

● Cavo µUSB di tipo C per la ricarica dell’accumulatore LiPo da 1500mAh integrato;

● Manuale di istruzioni multilingua, italico idioma compreso;

● Serie di adesivi a tema Prestige Aspire Engineering per decorare il deflettore anteriore della propria Vespa 50 Special.

Aspire zero.G è un affascinante austero catalizzatore di sguardi e poliedrico tubino All In One elettronico utilizzabile indistintamente con headcoils premade della serie AVP Pro, deck proprietario rigenerabile oppure, se insieme all’accessorio 510 magnetic thread opzionale, con qualsiasi atomizzatore con connettore filettato passo 510 che ancora una volta pesca il design nell’ispirato catalogo delle produzioni pensate dai ragazzi di NoName Mods. Progetti genitori nell’estetica nel presente specifico caso sono le mod meccaniche OldBoy e Capo Mod dalle forme uniche che non poco hanno fatto apprezzare quando pensato in quel di Milano e che, risultato alla mano, regalano alla ultima produzione Prestige Aspire Engineering ancora una volta quel senso di esclusività che forse è il filo conduttore della differenziata offerta commerciale presentata da Aspire.

Aspire zero.G minimalista ed essenziale è l’espressione massima della pulizia di forme e geometrie, esclusiva questa capacità del genio italico, che tanto hanno sempre fatto breccia nel mio cuore: con pochi rapidi tratti tracciati i contorni di un dispositivo che psicologicamente nell’immediato “folgora sulla strada per Damasco”, rimanendo costantemente impresso ed affascinante dal quel tocco old school che da sempre quando presente è capace di permeare i ricordi di tempi “passati in compagnia di basilari e primitivi devices”.

Ventisei i millimetri al diametro del diritto tubo in acciaio necessari nella non usuale misura per donare quella di insieme altrimenti troppo esile impressione di potente solida compattezza all’intero prodotto e volumetricamente, forse non trascurabili, per nascondere all’interno la particolare circuiteria di controllo dallo spirito analogico e l’accumulatore LiPo con 1500mAh di “carica massima” sufficiente a soddisfare l’utente medio per gran parte della giornata.

Tratti lineari e privi di inutili estetismi per il corpo, del resto “spogli” nell’elemento esterno gli elitari dispositivi ispiratori tracciati da NoName Mods dove, se negli “originali presenti finestre” con a vista il meccanismo tubolare in brillante ottone per l’attivazione e profonde lavorazioni antiscivolo, sulla più plebea risultante italo-cinese, centrali gli inseriti applicati in morbida e resistente gomma siliconica L.S.R. con stampa per iniezione a nido d’ape dalla base esagonale, ambo “i lati”, dal feeling tattile che trasuda grip in ogni circostanza e al contempo spezzando la monotonia di piatto cilindro in lucido metallo, ne nasconde inestetica ma necessaria funzionale “fessura microUSB di tipo C” per la ricarica della batteria integrata con corrente in ingresso di 5V/1A e ne esalta la contrapposta finitura sanded dell’unico imponente pulsante di fruizione/attivazione,  dove incastonato il piccolo led visualizzatore di status che con il suo pulsare in semplici e poco numerose combinazioni luminose dichiara velocemente, senza errore dopo ogni “sbuffo”, carica residua della batteria ed eventuali problematiche magari occorse alla headcoil premade AVP Pro Series oppure alla resistenza custom, se in uso l’accessorio RBA, eventualmente installata nel trasformabile all’occorrenza tank/pod magnetico superiore.

Ma prima di scrivere di quest’ultimo, cuore della poliedrica longevità di zero.G, doveroso penso, accennare brevemente alle “parti apicali” del tubino batteria, una delle quali in qualche modo depositaria della special old school feature dell’intrigante vaping AIO Kit firmato Aspire X NoName Mods.

I due contatti flottanti placcati oro su un pianoro gommoso che leggermente li solleva e mantiene al sicuro da formazione di condensa e da eventuali sporadici leaking dei quali purtroppo, chi più o chi meno, tutti i dispositivi a testine con air-flow dal basso ne soffre, assieme al sistema di ritenzione del tank/pod situato all’apice della “batteria” zero.G all’interno di un volume dalla forma quasi stellata, o meglio riconducibile per somiglianza a quella di un trifoglio, ai cui vertici di ogni ipotetico raggio incassato un magnete al neodimio dal non marcato potere attrattivo. Tutto ciò racchiuso, a simulare il sistema di “areazione” integrato nella parte superiore di Capo Mod, una delle produzioni NoName Mods ispiratrici del recenti device Aspire, verso il vaporizzatore nella serie Nautilus, qui su zero.G costituito da un anello metallico mobile senza interruzioni ma non rimovibile nel quale, come sistema di regolazione del flusso di aria verso “l’interno”, scavate tre parzializzabili piccole asole di 1mm*6mm distanti angolarmente 120° l’una dall’altra con le quali simultaneamente individuare il contrasto al tiro più gradito.

In posizione opposta e base del compatto tubo elettronico il “meccanismo” per la regolazione della potenza energetica trasferita al comparto di vaporizzazione connesso magneticamente “in alto”.

Con un austero ed un po’ malinconico riferimento vintage, secondo Aspire alle ghiere da ruotare manualmente nei vecchi obiettivi DLSR delle macchine fotografiche del recente passato, ma che personalmente preferisco attribuire ai più ideologicamente collegabili all’esterno a vecchi analogici potenziometri lineari, regalato a zero.G un sistema per la impostazione della potenza in erogazione tanto semplice quanto affascinante. Se stanchi di premere e tenere premuti pulsanti o bilancieri a contatto switch digitale, il regolatore “rotativo” di zero.G è il divertente balzo temporale nel passato!

Mai così velocemente retrò regolare l’uscita in potenza, sufficiente allineare la scala con i watts da 5W a 40W incisa sulla resistente manopola inferiore al rosso puntino indicatore del corpo batteria per così spensieratamente godere della energia desiderata in relazione alla testina AVP Pro innestata nel tank/pod oppure al filamento resistivo se in uso il deck RBA compreso nella dotazione iniziale del vaping kit Aspire.

Ma nulla di approssimativo in tutto questo, per nulla meccanico oppure full analogic! Se agli occhi simulato un poco efficiente e preciso “sistema del passato”, dietro le quinte nascosto alla vista vi è un attento attore, racchiuso nel wafer di silicio che compone il chipset ASP proprietario realizzato autonomamente da Aspire per tutti i suoi dispositivi, il cui compito è quella di bilanciare perfettamente carico elettrico, funzionalità e prestazioni dell’intera circuiteria elettronica, provvedendo inoltre in caso di necessità a salvaguardare utente e dispositivo stesso mettendo in atto le numerose protezioni predisposte nel codice del firmware dell’efficiente microcontroller.

Allo stadio di vaporizzazione di Aspire zero.G dedicata una struttura trasformabile secondo necessità, approntabile per l’uso con headcoils premade AVP Pro oppure alla bisogna opportunamente adattata in versione rigenerabile Do It Yourself per liberarsi così dai vincoli e costi imposti dalle testine e dare pieno sfogo al proprio estro assieme ad e-liquids solitamente poco magnanimi con sistemi notoriamente “chiusi”.

Aspire e NoName Mods propongono per il tank un mix di materiali esteticamente pensato per far completamente “sparire” la zona di interconnessione magnetica alla compatta mod regulated rendendo agli occhi l’intero vaping kit, perfettamente mimetizzato, un tutt’uno.

Con un semplice sotterfugio,  un anello metallico con incisa l’unica brandizzazione presente sulla superficie dell’intero kit ed avvitato all’ultem della struttura contenitrice in identica finitura così come il drip-tip con passo 510 installato di fabbrica e sostituibile da quello addizionale compreso nella confezione oppure con uno di proprio gradimento, attuato un trucco veramente ben riuscito.

Capienza complessiva di 3.5ml oppure 2ml nelle zone TPD, limitata con il artificio dell’anello in silicone “appoggiato” nel volume interno, da sfruttare scegliendo ed avvitando uno tra i due “fondelli” magnetici inclusi: quello “di base” preposto ad accogliere coils push fit Series AVP Pro, delle quali già ho avuto modo di esprimere il mio personale giudizio reputandole più volte eccezionali se non perfette in congiunzioni con e-liquids zuccherini, oppure se sostituito dalla controparte RBA con rapida operazione ed ausilio del tool allegato, possibile spaziare creando da zero il proprio desiderato setup entro un intervallo di 0,10Ω e 3,5Ω di impedenza massima.

In entrambi i casi solamente dal basso possibile effettuare il rapido refill rimuovendo la lingua in gomma a chiusura della comoda apertura realizzata sul perimetro dei due fondelli metallici calamitati. 

Sin dalle prime manipolazioni di Aspire zero.G ho “bellamente” ignorato la possibilità di fruizione data dalle testine “prefatte” perché semplicemente non interessato a tale opzione ed immediatamente fiondato, dedicando tutte le attenzioni, allo “strano” piatto deck rigenerabile che a differenza di altre produzioni, spesso a simulare forme e volumi di una testina, nel kit Aspire assume forme “tutte sue” per essere totalmente integrato e parte strutturale del tank/pod con il plus di aumentata possibilità di personalizzazione del contrasto del tiro grazie a 3 differenti riduttori “positivi intercambiabili”, con sistema del tutto simile a quanto proposto in 9Th Tank, per meglio regolare a proprio piacimento ed anche praticamente inficiando talvolta l’uso della ghiera “esterna”, il flusso di aria dal basso verso l’avvolgimento resistivo con fori da 1mm il più piccolo e ben contrastato, 2,0mm quello preinstallato ed infine quello da 2,5mm di diametro eccessivamente troppo arioso per il mio stile di svapo per essere preso in considerazione.

Strutturalmente nulla di nuovo per il particolare RBA, l’inflazionata realizzazione a torrette contrapposte e vasche di pescaggio laterale kayfun style, non ciò sia di partenza un difetto, ma tutto già più o meno proposto in altre recenti produzioni Aspire e nello specifico caso non molto dissimile, con le dovute proporzioni date dal diametro di 13mm calibro alla mano, da quanto messo in campo nel caso del rigenerabile Mulus Tank pensato per la billet stile dello scorso inverno che non poco mi aveva colpito per l’ottimo bilanciamento aromatico del vaporizzato.

Che la geometria della camera di vaporizzazione più “schiacciata” in combinazione con la modularità del tiro derivante dai pin intercambiabili offra sensazioni differenti e magari distanti dal provato con il recentissimo 9Th Tank sempre scaturito dai momenti tracciati da NoName Mods?

Impossibile affermarlo se non mettendo alla prova il particolare accessorio di Aspire zero.G con quello che tra tutti i tentativi fino ad oggi compiuti mi è sembrato essere il miglior compromesso per una “resa universale”, adatta nel bene o nel male alla generalizzata scelta di e-liquids che un neo utente possa curioso provare ed apprezzare, e senza virare alla ricerca di particolari sentori oppure spiccate enfatizzazioni di note aromatiche che solo particolari costosi terminali vaporizzatori sono in grado di riprodurre perché l’esborso per l’acquisto dell’intero kit Aspire è nettamente inferiore se paragonato a quello di uno solo tra i quali ho poc’anzi fatto molto velatamente riferimento.

Ho ottenuto l’optimum, in chiave di equilibrio del restituito, realizzando una resistenza in Kanthal A1 28ga avvolta con 6 spire su modaiolo supporto di 2,25mm di diametro per una impedenza risultante di circa 1,0Ω anche se di spazio per sezioni maggiori, fino a 3mm azzarderei, ve ne è a sufficienza; con questa scelta sono riuscito ad ottenere un buon valore medio al mio palato benché decisamente un po’ troppo arioso secondo personale preferenza “tra la secchezza asfittica di una punta da 2mm combinata al riduttore da 1mm e la stucchevole dolcezza se utilizzati diametri maggiori con abbondante apporto di aria” in dote con il riduttore di massima ampiezza.

Ho veramente sofferto la mancanza di opzionale foro intermedio tra 1mm e 2mm, inutile a personale conclusione quello enorme da 2,5mm, si ottimo per un flavour bello arioso ma decisamente ingombrante in ambito MTL. Elementare la cotonatura, come giusto che sia in caso di dispositivi per un primo acchito alla rigenerazione, per la quale necessari solamente due accorgimenti, o meglio consigli, per una immediata messa in opera senza “futuri intoppi”.

Sufficiente riferirsi al bordo dell’anello esterno del particolare RBA per il taglio alla corretta lunghezza delle estremità, rendere ben vaporose ed ordinatamente disposte le fibre ai tagli prima di delicatamente appoggiarle agli “invasi” a loro destinati. Per poi, dopo una veloce lubrificazione alle filettature ed in particolar modo curandone quella sulla parte in PEI del serbatoio, avvitare deck così rigenerato al tank assemblando il tutto con l’apposito utensile fornito nel kit.

Tutto qui, semplice semplice!

Ma prima di esprimere modesto confutabile personale parere sulla proposta Aspire X NoName, contrariamente al filo stilistico che sono solito adottare, vorrei iniziare puntualizzando e fissare alcuni “aspetti” oggettivi da “palluccoloso acquirente” che non ho ben gradito alla luce del costo non propriamente popolare richiesto per acquistare il kit zero.G, e che esulano le personali sensazioni e lecite scevre considerazioni funzionali quali parte integrante di qualsiasi analisi e senza di esse alcuna elementare recensione come questa, a mio giudizio, non avrebbe senso di essere scritta né tantomeno letta.

Sia mai mia intensione discutere sulla “bontà del progetto”, sulla cura e qualità costruttiva dell’oggetto, criticare la cura profusa nel packaging e sua presentazione, no! Non è questo!

Ma è ovviamente lecito aspettarsi ed ottenere un “livello superiore” non solo a parole dettato anche dagli oltre € 85,00 che mi dicono essere stati necessari per poterne perfezionare l’acquisto:  quello che ho mal digerito è l’assenza di un pin forato da installare nel piccolo rigenerabile con un foro di diametro “umanamente utile” allo MTL dal contrasto più diffuso e non dedicato esclusivamente agli amanti, me compreso, del tiro stile “deretano di volatile da pollaio” al posto dell’incomprensibile cratere da 2,5mm che dubito possa essere utilizzato se non da uno sparuto manipolo di “polmonari” incantati dall’oggetto tubolare! Cercare comprensione dello sciagurato criterio alla base di tale insensata scelta è stato per me, e lo è tutt’ora, impossibile da afferrare. Ma forse come al solito, sono io lo “strano” che non riesco a vedere ovunque sincera decantata perfezione scaturire da ogni vaping device, da ogni dove.

Sarà che giunto il mio turno sia stata sfortunatamente terminata la scorta di “prosciutto per occhi”?

Inaccettabile, inoltre, l’assenza di un “tank” di ricambio di magari “maggior leggibilità”, questo lo è per tutti i simili dispositivi in cui necessario durante le previste trasformazioni più volte smembrare e riassemblare; lo “dico” rivolto a tutti i produttori non è questo un “attacco diretto”, perché spesso come nel presente caso, di acquistabile separatamente ve ne è prontamente proposto in quantità a costi irrisori. Troppa grazia includere nella confezione 50 centesimi, esagerando, di plastica? La fidelizzazione del cliente passa anche per questi piccoli ma non trascurabili particolari poichè sono stati spesi un buon quantitativo di danari.

Fine “scomoda secca constatazione da buyer”.

Con spirito più scanzonato e leggero ed animo positivamente colpito è ora il momento di riportare quanto toccato con mano e risultante della mia buona esperienza d’uso con molte luci e qualche ombra.

Di Aspire X Noname Mods zero.G ho veramente apprezzato, penso lo si possa anche desumere da quanto sopra, design e forme non comuni se ricercate in dispositivi di pari impostazione. Con zero.G oggettivamente si è di fronte ad una “estetica di livello” ed alla cura del dettaglio visivo che in parte ne giustificano il costo che non definibile immediatamente abbordabile se non invaghiti e smaniosi di possederne un esemplare.

La manifattura ed ergonomia, ribadisco, sono encomiabili e con ottimi i materiali messi in campo senza nessuna fatica riescono a trasferire nei circa 130 grammi totali di peso straordinaria solidità, non da meno buone mi sono sembrate le prestazioni energetiche con stabile erogazione della potenza da inizio a fine batteria, mai avuto sentore di drastici cali di “spinta” stilosamente impostata dalla “geniale rotella” inferiore ancorata ben salda alla base del kit.

Con prolungato uso ho riscontrato oltre alle elencate positività non eccelsa la tenuta dei magneti tra corpo batteria e serbatoio, che se eventualmente dotati di maggiore ardore avrebbero di certo impedito in situazioni estreme alcune involontarie disconnessioni e garantito migliore stabilità generale all’ensamble.

Aromaticamente disquisendo, lato headcoils espressi mio parere su rese che eccellenti si attestano in congiunzione con liquidi dalle fondamenta zuccherine, con le fruttate in special modo che ne escono perfettamente fedeli; forse acerbe con soluti prettamente tabaccosi meglio se riprodotti, discorso trito e ritrito, con le vecchie collaudate proposte della famiglia Nautilus.  Mentre lato RBA, della cui bontà già sperato date le molte somiglianze geometriche all’offerto per Mulus AIO, non posso che ritenermi più che soddisfatto se utilizzato con “tabacchi chiari”, riduttore da 1mm, heating wire 0,29 mm su “punta da 2mm”, asole aria totalmente spalancate ed installato al vertice un drip-tip bello lungo dal condotto di sparuti millimetri di diametro, l’alternativo “bruttino” in dotazione sempre ben riposto nella sua bustina, per una secchezza e analogica rarefazione del vapore che pochi gingilli equivalenti sono stati capaci di regalare.

Straordinario, sempre riferito al comparto RBA, con la rigenerazione qui proposta se soliti o vogliosi svapare senza particolare contrasto e-liquids cremosi magari accompagnati da un pizzico di tabacco; nel mio caso specifico obiettivamente rare le soluzioni come questa nelle quali non mortificato l’equilibrio tra cioccolato bianco ed estratto di latakia alla base de Iron Vaper Ivory Gold Reserve, fossi in voi una possibilità a questa combinazione la darei!

Con questo penso di aver scritto troppo, risparmio eventuali “mirabolanti performances cliccose” del più tradizionale meccanismo per l’attivazione, sperando di aver affrontato tutto quello che mi ero prefissato di condividere con un solo rammarico.

Peccato essere stato impossibilitato nel descrivere esperienza d’uso di zero.G in versione “solo batteria” in coppia con uno dei miei atomizzatori utilizzando il terminale magnetico con filettatura 510 opzionale che, per quanto mi sia prodigato di cercare, al momento risulta introvabile presso tutti gli stores fisici ed online che ho avuto modo di contattare, sarà per una altra volta!

E finalmente giunto al termine, soprassedendo a qualche perfettibile magagna non importa se paciosi, comodi vapers a testine oppure volubili rigeneratori armati di pinzette e cotone, qualora si sia alla ricerca di essenziale affidabile elegante stile all’italiana per nulla scontato ed al momento unico nel suo genere, Aspire zero.G in colorazione DLC Black oppure Stainless Steel è la starter line da non farsi sfuggire!

A voi ora, possessori di Aspire X NoName zero.G vaping kit, quali le vostre impressioni?

Se desiderosi di ulteriori informazioni ed approfondimenti in merito ad Aspire X NoName zero.G Vaping Kit rimando alla landing page dedicata presente sul sito web ufficiale del produttore:

•          https://prestige.aspirecig.com/zero-g/

Ringrazio svapo.it nella sua interezza, Amministratore e Moderatori, per lo spazio e visibilità che mi è anche in questa occasione cortesemente concessa e tutti Voi pazienti Utenti lettori come sempre liberi di regalarmi preziose critiche e/o graditi consigli.

Grazie!